Si chiude oggi la “Milano design week”, la 58esima edizione del Salone del Mobile, il principale appuntamento del settore design a livello internazionale.
Claudio Luti, presidente della manifestazione, sottolinea come il Salone del Mobile 2019 sia stato sotto il segno dell‘ingegno, ossia dell’intelligenza come principio di creatività, senso del talento, geniale abilità del fare e del pensare, doti che le nostre imprese possiedono, che i nostri designer sviluppano e che le nostre radici ci tramandano, ingegno che ha voluto essere un grande omaggio a Leonardo Da Vinci, il maestro di tutti ii creativi, uomo del progresso per antonomasia, a 500 anni dalla sua morte.
E percorrendo gli stand della Fiera Milano Rho, quest’anno ho respirato davvero tutto ciò: ogni stand mi invitata ad andare sempre avanti, non soltanto in senso fisico, ma anche in senso metaforico, a non accontentarmi, a pensare che ogni cosa può sempre essere reinventata e riscoperta con occhi nuovi rivolti con curiosità al futuro.
Un altro motivo per cui ho amato particolarmente questo Salone è il colore che è stato vero protagonista di quest’edizione: il verde e, legato ad esso, il concetto di natura come linea filosofica di arredamento.
E, racchiudendo con sé ingegno, bellezza e tanta voglia di ritorno ad una sintonia con la natura , vince la Instagram Design Week la poltrona “Filicudi” disegnata da Marcantonio e prodotta da “Queeboo”, lo straordinario marchio di design creato da Paolo Giovannoni nel 2016 .
“Marcantonio” (Marcantonio Raimondi Malerba) è un designer il cui mondo è da sempre popolato da poetici animali e immerso in una natura che chiede con forza di essere vista e salvaguardata.
Per farvi capire cosa intendo vi mostro una delle sue prime istallazioni (l’artista, diplomato all’Accademia di Belle Arti, nasce infatti come scultore non come designer) esposta in occasione del “SaloneSatellite”, la sezione del Salone dedicata agli under 35:
Ebbene sì.Vecchie sedie da cui germogliano piccole piante.
Forte è il messaggio che la natura ci manda in questa istallazione, la sua voglia di crescere e di vivere nonostante le condizioni avverse .
Cito l’artista: “Siamo abbastanza saturi di forme nel mondo del design, e secondo me o si va verso la tecnologia applicata al design che avrà sempre senso, ma non è il mio campo, oppure verso la poesia”.
E verso la poesia ha deciso di andare anche questa volta con la sua poltrona “Filicudi”, di nuovo un omaggio alla natura selvaggia, quella forte, che resiste alla siccità e che non si arrende.