E nelle sale del V&A, dal 18 maggio al 20 ottobre 2019, si terrà la mostra: “FOOD: Bigger than the plate”.
Verranno esposti più di 70 progetti sull’alimentazione e sulla sostenibilità ambientale, frutto della collaborazione tra artisti, designer, chef, ma anche scienziati ed agricoltori, uniti per cercare di dare una risposta a volte anche provocatoria alle domande:
È possibile passare da un modello di produzione alimentare dominato dalle monoculture e dall’uso intensivo di fertilizzanti e pesticidi, ad approcci più sostenibili e favorevoli alla biodiversità? E, soprattutto, come farlo senza demonizzare la tecnologia?
Cosa mangeremo nel futuro?
Forse qualcuno si chiederà del perché una mostra sul cibo si tenga in quello che oggi è considerato il museo del design più importante al mondo.
Oggi il cibo si sta affermando come uno dei principali temi di discussione a livello mondiale: la produzione, la distribuzione, il consumo e l’eliminazione (o piuttosto il riutilizzo) degli scarti alimentari determineranno il nostro futuro, per cui anche i nuovi designer non vogliono rimanere a guardare e stanno quindi allargando i propri obiettivi e aggiornando i propri metodi, occupandosi non solo di oggetti e spazi, ma anche di esperienze, processi e servizi.
Ne è un esempio il designer messicano Fernando Laposse che presenterà allla mostra il suo innovativo materiale realizzato con gusci di mais nativo messicano, chiamato “Totomoxtle”.
Il progetto di Fernando Laposse è mosso dalla necessità di sensibilizzare sulla rapida perdita delle specie di mais originali nel mondo globalizzato di oggi. Il mais è il grano più coltivato a livello globale e l’elemento chiave dei pasti messicani; piantato per la prima volta 9000 anni fa ora è presente con 60 specie diverse, ognuna con un suo meraviglioso colore. Sfortunatamente però il crescente uso di mais OGM ha devastato l’agricoltura locale in Messico, dove il mais rappresenta non solo il cibo principale ma anche la principale fonte di vita.
Molti dei 70 progetti della mostra vogliono provocare, suscitare interesse, far si che si parli del problema del cibo nel nostro futuro: non necessariamente dobbiamo desiderare di gustare un simile piatto, è sufficiente pensarci su e decidere con nuova consapevolezza di prendere il cibo davvero sul serio!
Il cibo è una cosa talmente seria ed importante che “dopo una buona cena possiamo perdonare chiunque, persino i nostri parenti.” cit. O.Wilde