Seleziona una pagina

Oggi vi racconto di come possa rivelarsi un’esperienza affascinante ed emozionante lasciarsi mettere letteralmente ‘a tappeto’ da un artista. A me è successo a Venezia, nell’estate del 2013 e mai avrei immaginato un tale coinvolgimento, una tale  resa sotto i colpi dell’arte

Quell’anno, in occasione della “Biennale “, Palazzo Grassi ha dedicato all’artista sudtirolese Rudolf Stingel (per chi non lo sapesse l’artista italiano vivente più quotato) una mostra personale molto particolare: ha messo infatti a disposizione dell’artista tutte le sue sale, lasciandogli tra l’altro libertà di progettazione e di selezione delle opere da esporre. Stingel ha deciso quindi di ricoprire gli oltre 5000 metri quadrati del palazzo con una moquette ignifuga sulla quale era riprodotto un tappeto orientale che, con i suoi motivi geometrici e i suoi colori cremisi e amaranto, si espandeva nell’intero palazzo, e non solo sul pavimento, ma anche sui soffitti e su  tutte  le pareti, alle quali erano esposte trenta opere dell’artista provenienti  in gran parte dalla collezione privata del milionario francese François Pinault.

 

Rudolf Stingel, Untitled (Franz West) , olio su tela, 2011.

 

 

 

 

 

Per sua stessa ammissione Stingel ha voluto evocare con questa istallazione lo studio viennese di Sigmund Freud, caratterizzato da tappeti orientali stesi sui pavimenti, sulle pareti e sopra gli arredi, conducendo  il visitatore in una sorta di viaggio psicanalitico, introspettivo, dove le trenta opere esposte erano tappe del viaggio in cui fermarsi a cercare nel profondo di se stessi vissuti rimossi o figure sepolte nella memoria, trovando nei quadri astratti l’atmosfera dei sogni e nelle figure religiose i sensi di colpa repressi.

Lo studio di Sigmund Freud a Vienna, Berggasse 19.

La prima volta che Stingel  ‘mise a tappeto ‘ i suoi visitatori fu nel 1991, quando, in occasione della sua prima personale in una galleria di Broadway, l’artista non espose quadri, ma trasformò l’intero spazio in un dipinto, ricoprendo tutto il pavimento con un enorme tappeto  arancione fluorescente.

Il colore era talmente acceso che il suo riflesso nelle pareti bianche le faceva sembrare arancio esse stesse, creando un’esperienza sensoriale molto forte. Chi rivolgeva lo sguardo alle finestre della galleria Newburg di  Broadway pensava ci fosse un incendio; il bagliore arancione era incredibile, la galleria era essa stessa la sua opera d’arte.

Personale R.Stingel New York 1991 galleria Newburg Broadway

 

All’inizio dell’articolo ho accennato al fatto che Rudolf Stingel sia l’artista italiano vivente più quotato, il più importante nel mondo.
Il primo posto sul podio l’ha ottenuto grazie al suo  autoritratto “Untitled (after Sam)” dipinto nel  2006 ,battuto  all’asta da Christie’s al Rockefeller Center di New York nel 2017 per 9,2 milioni di dollari (buyer’s Price escluso), un monumentale (a mio avviso portentoso oltre che ipnotico) olio su tela talmente realistico da sembrare una fotografia.

Untitled (after Sam) 2006 . Olio su tela. 335,3 x 457,2 cm.

Vi segnalo a Basilea, presso la fondazione Beyeler, la mostra “ Rudolf Stingel”. Si tratta della prima grande rassegna monografica dell’artista in Europa, dopo  l’esposizione veneziana del  2013. La mostra chiuderà i battenti il 6 ottobre.