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Il mio amore per Alessandro Mendini iniziò all’età di 20 anni quando visitai per la prima volta la fabbrica dell’Alessi a Crusinallo di Omegna e l’immediata esperienza sensoriale che ebbi fu cromatica; una specie di sinestesia: tutto  quel turchese apparso così dal nulla in mezzo al verde fece risuonare in me come una musica, una rasserenante melodia.

 

All’entrata della fabbrica ad attenderci c’era ” la signora Anna G.”: il cavatappi iconico dell’artista  diventato una vera e propria personificazione del design.

 

Anche “Anna G.” era vestita di quel colore e quindi per me Alessandro Mendini è l “designer turchino”. Sì, lo so che il turchino e il turchese sono due colori diversi, da non confondere, ma a me piace pensarlo un po’ come la versione maschile della fata turchina: artista visionario, mago del design, dal suo cilindro e  dalla sua bacchetta magica (immagino possedesse entrambe le cose)  sono apparsi oggetti che ci hanno fatto sognare e che hanno reso la nostra casa più accogliente e meno grigia.

Queste le parole di Mendini in un’intervista al giornalista Antonio Gnoli:

“Gli oggetti se fossi un antropologo li guarderei come popolazioni. Studierei il loro modo di accoppiarsi e di fare sistema; la maniera giusta o sbagliata del loro stare insieme”…

…se realizzo dei vasi posso mettergli degli occhi o la bocca, farli sorridere. L’oggetto va arricchito con un po’ di commedia dell’arte. Deve creare un grado di attenzione che induca una persona a occuparsene”.

 

A seguire alcune immagini di prodotti dell’artista che ho avuto l’onore di vendere nel mio negozio.

Cavatappi da collezione “Alessandro M.” realizzati per Alessi

 

 

“Soldato di vetro” realizzato per Venini.

 

 

vaso in vetro opalino disegnato per Venini

 

Vasi della collezione “100% Make Up” disegnata per Alessi